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Torre De Sterlich

Torre De SterlichMolto spesso si è soliti credere che un grande patrimonio appartenente alla storia, al passato, in nessun caso possa o debba tornare utile a scopi attuali; capita a volte però che il connubio tra storia antica e attualità possa potenziare entrambi questi due aspetti, rafforzandoli come avviene in un vero e proprio matrimonio. E’ questo il caso di Torre Sterlich, una delle strutture più suggestive di Spoltore, che si erge solitaria in un paesaggio che, al pari di essa, pare non sentire l’avanzata del progresso, mantenendo ancora il suo sapore di mistica antichità.Questa torre trova le sue origini in un passato remoto, secolare, di cui non conosciamo né l’anno né il periodo di edificazione: appare subito chiaro come questa struttura sia piena di punti interrogativi e di misteri, e tuttavia l’opera di ricerca compiuta ultimamente dal Maestro Giustino Pace ha finalmente iniziato a schiarire i contorni oscuri di questa stupenda costruzione. Prima di tutto occorre sottolineare che questa torre appartenne, intorno alla metà del secolo XVII, al barone di Cermignano Lutio Sterlich, il bonatenente più ricco di Spoltore in quel periodo, al quale la costruzione stessa deve il suo nome; sembra inoltre che questa fosse una torre d’osservazione, utile quindi per salvaguardare la zona circostante da potenziali attacchi. Oltre questo, nient’altro di certo si conosce su questa antichissima costruzione. Oggi Torre Sterlich ha perso ogni funzione pratica di questo tipo, e tuttavia, fino a pochi anni fa, ha avuto un impiego prepotentemente attuale: in un certo senso era rimasta comunque una struttura di osservazione, ma di altro tipo… Su di essa era stato infatti posto un telescopio che ha permesso a tutti i cittadini di Spoltore, per qualche tempo, di godere della visione del cielo notturno con l’ausilio di un "occhio speciale". Ecco che, come ho accennato in precedenza, storia antica e attualità si erano unite in un matrimonio perfetto! Purtroppo, come spesso avviene, le cose belle non durano, ed in questo caso resta anche un interrogativo… perché? Torre Sterlich è un patrimonio del passato ma anche del presente, ed è quindi giusto che torni in possesso del suo telescopio. Per fortuna, al fine di realizzare questo proposito, si sta già movendo il Comune di Spoltore, ed in particolare il Sindaco Renzetti, il quale afferma che "Come prima iniziativa stiamo avviando dei colloqui con il proprietario della Torre, che come è noto è un privato cittadino, per avere la disponibilità a installarvi un telescopio. In caso di assenzo si tratterà di stabilire le modalità di uso e concordare con l'associazione quanto necessario."; inoltre il progetto sarà supportato dal Gruppo Astrofili pescaresi (G.As.P.RA), volenterosa associazione di divulgazione astronomica, che già da tempo si batte contro il problema dell’ "inquinamento luminoso", e che ultimamente ha ottenuto un grande successo con la manifestazione tenutasi il 4 Maggio scorso in Piazza 1° Maggio a Pescara, in occasione dell’eclisse totale di luna. Un aiuto importante quindi, su cui presto il Comune di Spoltore potrà contare per restituire ai suoi cittadini la possibilità di guardare al cielo con occhi diversi, dall’alto di una delle più belle costruzioni della città.

Convento cinquecentesco


Convento cinquecentascoLa chiesa di S.Panfilo "fuori le mura", sede della locale Prepositura fino al 1604, risulta aperta al culto prima del 1070. La pianta basilicale con vestibolo, sopra il quale dal 1696 è collocato un organo a canne, presenta l'aula divisa in tre navate e tre campate con arcate longitudinali a tutto sesto, poggianti su pilastri a sezione rettangolare. Il soffitto, in tavole di legno, è decorato a mo' di cassettonato. La Facciata assume l'attuale aspetto nelle ristrutturazioni del 1480, opera del Ranciano, e del 1489. In seguito ai due interventi essa diventa piatta, con frontale ad arco ribassato. Il portale modanato, sormontato da un architrave, è sostenuto da due mensole decorate a girali e motivi di rose tipiche dell'arte abruzzese. Al centro il progettista colloca un rosone, privo di raggiera centrale. Nell'interno troviamo l'altare maggiore dedicato al Protettore S.Panfilo e sei altari laterali, tre in stile barocco e tre neoclassico. Il campanile barocco ( seconda metà del Seicento ), realizzato forse su una struttura piu' antica, chiude con una non comune cupola ottagonale, ed è monumento nazionale.

San Panfilo entro le mura

chiesaLa chiesa madre risulua edificata per volontà del prevosto don Nicola De Amicis tra il 17633 ed il 1770. E' dedicata al santo protetore della città sotto il titolo di S.Panfilo entro le mura per distinguerla dall'altra antichissima chiesa dedicata allo stesso santo e detta di S.Panfilo fuori le mura, nota anche come il convento. Il tempio è collocato sopra la cinquecentesca chiesa di S.Maria ante portam, cinosciuta oggi come la Cripta e in parte sulla muraglia cittadina, i cui segni sono ancora leggibili sulle mura esterna. Il campanile poggia su una delle torri di difesa della porta principale della città, la Porta S.Antonio. L'ingresso principale si affaccia sul piccolo Largo della Chiesa, mentre l'abside esterno manifesta tutta la sua maestosità su Piazza Q. Di Marzio, inesistente all'epoca della costruzione. La particolare positura si spiega con il bisogno di sicurezza della popolazione del tempio: l'accesso al tempio doveva essere possibile solo dall'interno del paese.Dentro la Chiesa  gli stucchi, le statue che ornano gli altari e la cupola e i capitelli delle colonne corinzie, eseguiti tra il 1785 e il 1793, sono opera del comasco Alessandro Terzani e del teatino Giustino Melella. Sempre all'internoì sono conservati alcuni dipinti di buon valore artistico, tra i quali un S.Panfilo che benedice il clero (1794), e una Madonna del Monte Carmelo con S.Nicola di Bari e S.Pietro, opere del pennese Giuseppangelo Ronzi.

Il Castello

il castelloDel castrum Spulturri si ha notizia in un documento del 972 conservato nella Curia di Chieti, ma la sua edificazione è più antica di almeno cento anni. Lo conferma la tomba longobatda riaffiorata ai margini delle prime mura di cinta e datata dagli esperti dell'ottavo-nono secolo d.C. Si tratta perciò di uno dei primi tentativi di costruzione di una difesa fortificata. Anche la struttura architettonica sembra confermare questa tesi: il manufatto ha forma rettangolare e presenta un bastione esagonale al vertice nord e due torrioni agli spigoli del lato di sud-ovest. Trascurato dolpo il Quattrocento ( nella metà del Seicento è già diruto ) oggi conserva i due torrioni di sud-ovest e il bastione nord.

Piazza D'albenzio e torre castello De Cesaris

piazza d'albenzioIntorno all'attuale Piazza D'Albenzio si rovano alcuni edifici di notevole interesse storico: sulla destra i sette negozi che, sin dalla fine del medioevo e l'inizio dell'epoca moderna, costituiscono il nucleo vitale del commercio cittadino; sullo sfondo abbiamo il palazzo Castiglioni, oggi De Cesaris. con la sua bellissima torre.

Le Fonti

Fonte BarcoFonte Barco è una dele fontane storiche che hanno consentito, asieme ad altre che come Fonte Grande costruite con la stessa sofisticata tecnologia idraulica di base, l'insediamento e lo sviluppo dell'abitato di Spoltore.
Questa fonte è antichissima, e la sua "monumentalità" e la cura posta nella decorazione con mattoni a bicromia in rosso e giallo, nascosta per secoli fino alle recenti operazioni di restauro condotte dall'Ecoistituto-Abruzzo su finanziamento del comune di Spoltore, lascia intendere che avesse un'importanza che va ben oltre quella di una fontana rurale. Queste fonti sono prive di sorgenti naturali. Sono alimentate da cunicoli sotterranei artificiali, drenanti, scavati trasversalmente alla direzione di deflusso di una falda idrica sospesa e superficiale; l'acqua viene così raccolta per stillicidio, convogliata in un punto, sul retro della fontana, decantata attraverso pozzetti di sedimentazion, realizzando una presa d'acqua perenne, in movimento, filtrata e depurata dalla terra.Fonte Barco era adibita all'abbeveraggio del bestiame, al prelievo d'acqua che le donne di Spoltore aatuavano con la conca, e come luogo per il bucato e per la sbianca ( la"cura" ) dei panni tessuti al telaio in casa, stesi sui prati dell'intorno.
I nome " Barco " designava un luogo di sosta temporanea delle greggi ( è sita, tra l'altro, lungo un tratturo ) che rasavano e concimavano il prezioso prato. Il progetto di recupero prevede per il futuro, il restauro naturalistico delle sponde di fosso Grande e la realizzazione di un percorso cicliùo-pedonale fino al fiume Pescara.

 

Per concludere un'occhiata breve a.....

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